Ieri sera sono stato in P.zzetta San Cosimo per assistere all'incontro/intervista con Paolo Giordano, Pulsatilla e Flavio Soriga, intervistati da un ispirato Marino Sinibaldi. C'era un casino di gente, e la cosa mi ha sorpreso non poco: in Italia nessuno legge, mi sono detto, com'è che tutte queste persone sono qui, oggi, a sentir parlare di libri e letteratura?
Si trattava di un inganno percettivo.
La presenza di Paolo Giordano, Premio Strega e 800.000 copie vendute, aveva fatto da traino (io ero andato principalmente per Flavio Soriga). Il Giordano gode di un momento di limpida fama, e ciò aveva agito da traino nei confronti dell'animo vagamente provinciale del Capoluogo sardo; inoltre, essendo l'autore in questione insolitamente giovane, carino, intelligente e simpatico, aveva calamitato una serie di presenze femminili di età trasversale palesemente attratte più dall'autore che dal libro. Non avevo mai sentito urletti da adolescenti "è lui, è lui, ceeei che bono!" a un incontro del genere.
A parte questo, la serata è stata davvero interessante e simpatica: di Giordano ho già detto, simpatico e lucido nel parlare del suo libro e dell'impermeabilità di certo ambiente letterario italiano, Pulsatilla indisciplinata e coinvolgente nelle sue elucubrazioni, Soriga divertito e divertente nei suoi interventi. L'intervistatore, Marino Sinibaldi, è stato abile nel muoversi con disinvoltura e humor fra i tre autori, e l'effetto complessivo è stato quello di una bella chiacchierata, con il pubblico che ha partecipato con risate e applausi all'intersecarsi degli interventi degli autori.
Detto questo, in quel luogo e in quel momento c'erano probabilmente tutte le persone di Cagliari che leggono libri: sembravano tante, ma il fatto di essere dentro un tendone in una piccola piazzetta deve avere influito sulla percezione complessiva. Lo vedremo stasera, quando ci sarà la star Daniel Pennac, se il numero è ancora più grande oppure no.